RESOCONTO IV EDIZIONE FESTIVAL

La IV edizione del festival letterario Il Dio di mio padre dedicato a John Fante si è svolta come di consueto nel paese d’origine del padre dello scrittore, Torricella Peligna, dal 21 al 23 agosto 2009, con grande successo di pubblico e di critica, presentando un programma di qualità con numerosi ospiti internazionali e un’attenzione particolare al centenario della nascita dell’autore italoamericano.

Un evento d’eccezione ha contrassegnato la prima giornata del festival. Si è trattato dell’inaugurazione della Mediateca intitolata a John Fante, un centro culturale che intende diventare anche un punto di riferimento per ricercatori e cultori dell’opera di Fante. In occasione dell’inaugurazione erano presenti, oltre al sindaco di Torricella Peligna, Tiziano Teti, anche il consigliere Emilio Nasuti della Regione Abruzzo, il presidente della provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, e il presidente della Fondazione Carichieti, l’Arch. Mario Di Nisio, tutti promotori della IV edizione del festival. Per quest’avvenimento d’eccezione la famiglia di John Fante, rappresentata dai figli Dan e Victoria, che da sempre sostengono la manifestazione, ha donato al comune una macchina da scrivere appartenuta al noto scrittore, una Underwood portatile nera, gelosamente custodita nella Mediateca insieme ad altro materiale bibliografico e documenti audiovisivi su Fante. Il progetto di realizzazione della mediateca è stato illustrato ai presenti dall’arch. Francesca Piccoli. Hanno collaborato anche l’arch. Alessandro Da Ros, la dott.ssa Giovanna Di Lello per la parte bibliografica e contenutistica, e l’artista pescarese Christian Serafini per i murales esterni.

Nella stessa giornata si è tenuta la cerimonia del Premio John Fante 2009. Per la categoria Autore tra due mondi, riservata a scrittori la cui opera presenta in modo rilevante il tema dell’intercultura, la giuria tecnica, presieduta dal giornalista e critico letterario Francesco Durante, ha assegnato il premio alla newyorkese Kym Ragusa per il suo commovente memoir La pelle che ci separa. Mentre il vincitore della categoria Arturo Bandini Opera prima destinata agli scrittori italiani esordienti è Christian Frascella con il romanzo Mia sorella è una foca monaca. A decretarlo una giuria popolare composta dai lettori delle biblioteche della Comunità Montana Aventino Medio Sangro e dagli studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università ‘G. D’Annunzio’ di Chieti. Marco Lazzarotto e Francesco Forlani sono gli altri due finalisti scelti dalla giuria tecnica, che oltre a Durante, comprendeva anche di Francesco Marroni, docente di Letteratura Inglese (Università G. D’Annunzio), Maddalena Tirabassi, direttrice della rivista Altreitalie e Mario Cimini, docente di Letteratura Italiana e di Sociologia della letteratura (Università G. D’Annunzio).

La celebrazione del centenario della nascita di John Fante ha segnato l’intera giornata di sabato 22 agosto. Alla tavola rotonda sullo scrittore hanno partecipato i figli Victoria e Dan Fante, Stephen Cooper, il suo biografo ufficiale, Jan Louter, uno dei primi documentaristi ad essersi occupato del ‘romanziere più maledetto d’America’, Francesco Durante, il massimo esperto di Fante in Italia e specialista di letteratura italoamericana, Dominic Candeloro, docente di Storia all’Università dell’Illinois ed esperto di emigrazione italoamericana, e Masolino D’Amico, noto anglista e critico letterario.

Per il centenario anche un’esposizione delle vecchie edizioni italiane dei romanzi di Fante, a cura della ‘Libreria 900 di Carta’ di Roma, che ha permesso ai partecipanti di riscoprire le preziose traduzioni di Elio Vittorini pubblicate da Mondadori negli anni ’40 e ‘50.

Nella stessa giornata Francesco Durante e Paolo Graziano hanno presentato in anteprima nazionale la commedia teatrale di Dan Fante dal titolo Don Giovanni, incentrata sulla controversa figura di suo padre. Della pièce è stata eseguita una divertente lettura scenica a cui il pubblico ha partecipato con entusiasmo.

In serata si è tenuto lo splendido reading musicale Ask The Dust. Musica e Paole di Paola Lorenzi e Walter Gaeta, tratto da Chiedi alla polvere, il capolavoro di Fante.

A quest’ultima opera ha fatto riferimento anche l’importante documentario del regista olandese Jan Louter, A Sad Flower In The Sand, vincitore di numerosi premi internazionali.

Parte integrante dei festeggiamenti del centenario il bellissimo concerto di Francesco De Gregori, che si è tenuto a chiusura del festival. Il celebre cantautore è da anni un appassionato lettore di Fante, la cui esibizione a Torricella Peligna è stata resa possibile grazie all’organizzazione e alla produzione della Pro Loco Albert Porreca.

Molto apprezzata anche la sezione Il cagnolino rise, riservata ai giovani studiosi e scrittori con opere scientifiche e artistiche direttamente ispirate all’opera di Fante. Il titolo deriva da un racconto che Arturo Bandini, il personaggio fantiano più noto al pubblico, si vanta di aver scritto in Chiedi alla polvere. Sono stati presentati in questa sezione la tesi del neolaureato Alfonso Pierro, John Fante: uno scrittore maledettamente ironico, il romanzo di Francesco Spinoglio, scritto in spagnolo, Camino de la gloria, e l’antologia curata da Pedro Adelante, E il cagnolino rise, con racconti di Gianluca Liguori, Angelo Zabaglia e altri giovani scrittori italiani.

Come nelle precedenti edizioni, il festival si è occupato anche di storia e di letteratura degli emigrati italiani. Al centro del programma di quest’anno, l’Abruzzo e il centenario della morte del celebre poliziotto italoamericano Joe Petrosino. Nella prima giornata del festival si è infatti presentata l’opera ottocentesca del giornalista abruzzese Zopito Valentini, Un anno senza rondini, a cura di Mario Cimini. Poi è stata la volta della raccolta di saggi Emigrazione abruzzese tra Ottocento e Novecento, a cura dell’antropologa Lia Giancristofaro. Infine Il martire del dovere ovvero Giuseppe Petrosino, un romanzo di Bernardino Ciambelli, massimo esponente della letteratura italoamericana di prima generazione, presentato da Francesco Durante.

Ad arricchire la sezione dedicata all’emigrazione italiana, un’importante mostra sulla comunità italiana di Chicago, composta da documenti, fotografie e opere pittoriche, dal titolo emblematico The Dream… per non dimenticare, a cura di Dominic Candeloro (anche presidente dell’American Italian Historical Association e membro della Chicago Historical Society) e dell’artista Meo Carbone.

Sempre sul tema dell’intercultura, è stato proiettato il documentario musicale Munity: Asians Storm British Music dell’artista americano Vivek Bald sui gruppi musicali britannici d’origini asiatiche.

Per quanto riguarda la narrativa italiana, quest’anno sono stati presentati l’ultimo romanzo di Antonio Scurati, Il bambino che sognava la fine del mondo, finalista al Premio Strega 2009, con un’introduzione della giornalista Maria Rosaria La Morgia, e La guerra dei cafoni di Carlo D’Amicis, che l’autore ha commentato insieme al giornalista e scrittore Giosuè Calaciura.

Il festival ha ricevuto il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università ‘G. D’Annunzio’ di Chieti, nonché una medaglia di bronzo quale Premio di rappresentanza del Presidente della Repubblica. All’organizzazione ha provveduto il Comune di Torricella Peligna, con l’ausilio di Giovanna Di Lello per la direzione artistica e della Pro Loco Albert Porreca per il coordinamento tecnico. Al comitato direttivo hanno partecipato Tiziano Teti, sindaco di Torricella Peligna; Carmine Ficca, assessore; Giovanna Di Lello, direzione artistica; Antonio Di Fabrizio, presidente Pro Loco.

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