LA STORIA DI JOHN FANTE RACCONTATA DA UN DOCUMENTARIO OLANDESE

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Durante questa edizione del Festival Jasper Henderson, editore olandese, insieme agli scrittori Jaap Scholten e Henk van Straten ci hanno raccontato del loro personale rapporto con l’opera di John Fante, e di come questo abbia influenzato le loro vite e la loro carriera rispettivamente di editore e di scrittori. Durante i tre giorni del Festival hanno fatto squadra con una troupe e realizzato delle riprese che saranno parte di un documentario sulla storia di John Fante.

john fante documentario olandese DOCU FANTE 2

«Mi sono perdutamente innamorato di John Fante 25 anni fa all’università.» racconta Jasper Henderson «Un mio compagno mi chiese “Ma tu conosci John Fante'” ed io “No”, “lo devi leggere” mi disse. [:][:it]E così inizia la mia personale storia con Fante, che ha determinato le mie scelte, quello che io sono diventato e che mi ha guidato più tardi anche nella scelta del lavoro. Sono stato colpito dal ritmo della sua prosa e dalla descrizione che traccia del rapporto tra padre e figlio. E’ nella mia vita al punto che, insieme ad alcuni colleghi e amici, ho fondato la casa editrice Bunker Hill e poi due anni fa, Bandini per i giovani scrittori. Ho fatto molta ricerca su di lui, ho cercato di avere sempre più notizie sulla sua storia e sulla sua vita e sarei voluto venire a Torricella Peligna due anni fa, poi gli impegni già presi me lo hanno impedito. Ad un certo punto ho scoperto che esisteva un Festival dedicato proprio a lui, a John Fante, proprio qui a Torricella Peligna. E così ho chiamato alcuni amici e ho detto “Andiamo. E facciamo un film”. Ed eccoci qui. E’ una sorta di pellegrinaggio alla scoperta della sua identità. E camminando per le strade di questo paese si respira l’anima di Fante e di suo padre. Siamo stati molto colpiti dalla naturalezza con cui siamo stati accolti. Non ci siamo sentiti estranei ma parte del paese. Tutti ci salutano, e nessuno ha mai da ridire quando facciamo riprese. Un paradiso dove la vita ha ritmi sereni tranquilli. Il film parlerà di John Fante, ma anche del fenomeno dell’emigrazione e di quanto della propria terra ognuno porta con sé.»

Jasper Henderson a Laura Aprati, 23 agosto 2014.

 

Immagini:

in alto alcune riprese per strada. Photocredit Henk van Straten

In basso Jasper Henderson durante l’incontro del 23 agosto

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