JOHN FANTE FESTIVAL
"IL DIO DI MIO PADRE" 2018

80 anni fa la Stackpole & Sons di New York pubblicava il primo romanzo di John Fante, Aspetta Primavera, Bandini, a cui l’autore era particolarmente legato, sebbene lo considerava stilisticamente inferiore a Chiedi alla polvere, la sua opera seconda.
La storia familiare narrata in terza persona (un unicum per Fante) è, come scriveva alla cugina Jo Campiglia, molto più vicina alla sua e per questo “uscita dal cuore” con un tono più lirico.
A questo romanzo, dall’atmosfera dickensiana velata di ironia, che dal 1938 al 2018 è stato pubblicato in 15 lingue, è dedicata la XIII edizione del John Fante Festival Il dio di mio padre.
Le vicende di Svevo Bandini, un muratore italiano immigrato negli Stati Uniti che lotta (a modo suo) per mantenere la sua famiglia e per uscire dalla precarietà lavorativa causata dal rigido inverno del Colorado ci riguardano più che mai. Così come ci interpellano quelle del figlio Arturo, a disagio con la sua frazionata identità italoamericana.

Rileggere oggi questa opera ci aiuta a capire meglio la nostra epoca, attraversata dalla crisi economica che colpisce buona parte della nostra società e in balia delle ondate migratorie che fanno approdare nella nostra Europa non numeri ma persone con una loro identità e dignità.
Da questo romanzo abbiamo estrapolato delle parole chiave che sono diventate delle aree tematiche del programma della XIII edizione del Festival (ricorrenti, per altro, in quasi tutta l’opera di Fante): migration, fatherhood, motherhood, filiation, hard work… per citarli nella lingua del nostro Johnny!

Spesso questi temi si intersecano nelle varie sezioni del programma. Parleremo di padri, madri e figli/figlie con il filosofo Umberto Galimberti, ma anche con lo psicoanalista Antonio Buonanno, lo scrittore Fabio Stassi, la scrittrice italoslovena Tatjana Rojc, e altri protagonisti legati alla nostra terra d’Abruzzo (Alessio Romano, Annalisa Giuliani, Vito Moretti, Rita La Rovere, Maria Rosaria La Morgia).
Il tema delle migrazioni sarà affrontato da chi vive quotidianamente questo fenomeno in Italia, come lo scrittore Eraldo Affinati con la sua scuola di italiano per immigrati, e il medico di Lampedusa Pietro Bartolo, intervistati dai giornalisti Rai, Carlo Paris e Pietro Di Giannantonio. Con lo storico Toni Ricciardi, i giornalisti Maurizio Di Fazio e Fabrizio Masciangoli affronteremo, invece, l’argomento del lavoro, di ieri e di oggi, dagli accordi internazionali sull’esportazione della manodopera al lavoro sempre più precario in Italia. Tutti questi temi fantiani confluiranno nell’intervento del giornalista Ernesto Assante sulla canzone americana e nel concerto di Gianluca Lalli.

Torna anche quest’anno il Premio John Fante Opera Prima, in omaggio all’alter ego di John Fante, Arturo Bandini, con i finalisti Pietro Criaco, Peppe Millanta e Eugenio Raspi.

Ad Aspetta primavera, Bandini sarà, invece, dedicata un’intera serata con un reading dell’attrice Silvia D’Amico e la proiezione in piazza del film di Dominique Deruddere, e l’apertura del Festival con un’introduzione all’opera di quello che possiamo considerare il massimo esperto di Fante in Italia, nonché il suo traduttore, Francesco Durante, a cui quest’anno va il nostro Premio alla carriera, ridefinito insieme alla cantina Contesa, che al padre di Arturo Bandini ha dedicato due dei suoi vini. Per gli appassionati, da non perdere è sicuramente la lezione su John Fante, in anteprima al Festival dell’americanista Luca Briasco.

Infine, i figli dello scrittore italoamericano, Victoria e Jim saranno anche quest’anno con noi ad illuminare il nostro Festival con la loro presenza e i loro preziosi racconti di famiglia. Li troverete sia a Torricella Peligna, il 24, 25 e 26 agosto, sia a Pescara, il 23 agosto, all’anteprima della nostra manifestazione, insieme allo sceneggiatore e produttore Frank Spotnitz, grande appassionato dell’opera fantiana.

Il dio di mio padre rinnova, dunque, anche quest’anno il suo invito con passione, e lo fa con la speranza di un futuro prossimo migliore.
Pretty soon we’ll have Spring.

Buon Festival!

La direttrice artistica Giovanna Di Lello